Il tratto calabrese della Via Popilia attraversa i territori dei seguenti Comuni:
Situato al confine tra Calabria e Basilicata prende il nome in riferimento al fiume Lao.
E’ immerso nel Parco nazionale del Pollino.
Diede i natali al beato e martire Pietro Paolo Navarro.
Da visitare il COMPLESSO DELLE CAPPELLUCCE realizzato dal lainese Domenico Longo di ritorno dal pellegrinaggio in Terra Santa nel 1557. La “Gerusalemme di Calabria” è costituita da un santuario e alcune cappelline che riproducono fedelmente i luoghi sacri visitati dal Longo tra i quali la grotta di Betlemme, il sepolcro di San Giuseppe, la tomba di Sant’Elena. Ogni cappella è affrescata e corredata da frasi tratte dal Vangelo. L’edificazione del complesso rientra nell’ambito del vasto fenomeno europeo dei Sacri Monti e dei pellegrinaggi sostitutivi.
Formava Inizialmente un unico comune con Laino Borgo e prende anche esso il nome in riferimento al fiumeLao.
E’ immerso nel Parco nazionale del Pollino.
Tra i luoghi di interesse: la Chiesa di San Teodoro d’origine bizantina, la Chiesa di Santa Maria delle Vergini, i ruderi del Castello longobardo.
Sorge nel cuore del Parco Nazionale del Pollino.
Il nome risale al termine monsarimannorum,ovvero monte degli arimanni, mercenari di origine germanica a cui fu concesso un territorio compreso tra Laino e Papasidero.
Da visitare il Duomo di Santa Maria del Colle in stile barocco napoletano.
Fondata dai romaniMuranum era una stazione della Via Popilia.
Ospita i ruderi dell’antico Castello Normanno-Svevo, la Collegiata di Santa Maria Maddalena conil polittico di Bartolomeo Vivarini, il Monastero di San Bernardino.
E’ il centro più grande del Parco nazionale del Pollino.
Ebbe una colonizzazione romana da cui deriva l’antico nome della città CastrumVillarum (Fortezza delle ville).
Nel Museo Civico sono custoditi vari reperti archeologici ritrovati sulle sponde del fiume Coscile (antico Sybaris).
E’ sede di antiche ed importanti architetture civili e militari.
Vi si svolge ogni anno il rinomato Carnevale del Pollino.
Discende dall’antica Sestio, fondata dagli Enotri.
In campo enologico deve la sua fama alla produzione del Moscato di Saracena vino passito da meditazione dal caratteristico profumo.
In località Piano di Novacco, a 1.311 metri di quota, vi è una pista per sci di fondo, collegata ad una struttura ricettiva con ristorante e alloggi. D’estate la località è sede di attività di orienteering, trekking, campeggio.
Fa parte delle Associazioni Nazionali Città dell’Olio, Città del Vino e Città del Tartufo.
E’ un incantevole centro medioevale con una vista unica sui monti del Pollino, della Sila, e della piana di Sibari e del mar Jonio.
Ospita la Chiesa di Santa Maria della Consolazione, importante esempio di architettura angioina, il Convento dei Domenicani, il Castello feudale, la Torre Normanna ed altri importanti monumenti e palazzi storici.
Ubicato in un territorio chiamato Interamnium (terra posta tra due fiumi), nell’ambito della provincia del Brutium, fu sede di un accampamento militare romano dal nome di Castrum Laurentum.
Dal Convento di San Lorenzo passò Frate Umile dell’Ordine di S. Francesco.
A seguito di scavi archeologici vi sono stati rinvenuti una necropoli preellenica con tombe rettangolari contenenti armi, fibule e ornamenti e poi delle antiche monete.
Sorge al centro della Valle del fiume Esaro.
Il nome risale a Rugano (terra dei Rugi, stirpe di origine scandinava simili ai Goti) ed a Giovanni Vincenzo Gravina famoso giurista e letterato che fu uno dei fondatori dell’Accademia dell’Arcadia.
Della antica cinta urbana rimane la torre ellissoidale su cui svetta un vecchio, ma ancor funzionante, orologio.
Centro della bassa valle del Crati situato nel punto in cui il fiume forma un bacino artificiale per l’irrigazione della Piana di Sibari.
Secondo vari studiosi si tratta dell’antica Caprasya, o Caprisia.
Durante la II guerra mondiale ospitò il campo di internamento di Ferramonti.
Tracce di insediamenti di epoca romana sono state rinvenute in varie località del territorio. In particolare nel 1967 fu recuperato un grosso doglio interrato oggi conservato al Museo Archeologico di Sibari.
Si suppone che siano stati membri di una gens romana, la Gens Argentana, cioè degli Argento, ad aver avuto in epoca romana il possesso del territorio.
Si fregia del titolo di città normanna in quanto fu ripopolata, fortificata e resa una piccola “capitale” nella Calabria del nord da Roberto il Guiscardo, e i suoi feudatari fino al XVII secolo furono tutti Normanni.
Da visitare la Torre e la Cripta normanne, la Cattedrale, la Fontana di Sichelgaita
Fu fondata da tale Bescio con il nome di Bescia, che i Greci e i Romani cambiarono poi in Besidia.
Nel IV secolo a.C. era una delle principali città della Confederatio Bruttiorum.
Ospita il Santuario di Sant’Umile, la Cattedrale intitolata a Santa Maria Assunta, la biblioteca costruita dal vescovo Bonaventura Sculco nel 1765.
Di probabili origini enotre nell’età romana fu un’importante stazione lungo la via Popilia.
Oggi è un operoso centro agricolo con una rinomata gastronomia cheaffonda le sue radici nella più autentica tradizione contadina.
Di recente è stato istituito un Museo archeologico che custodisce i reperti individuati nelle aree intorno alla cittadina.
Fondata dagli Enotri deve il suo nome ai lattari ed alla produzione di latte.
Da visitare:il palazzo Marsico del sec. XVI che fu dimora della baronessa Elisa Marsico, alla quale si deve l’istituzione religiosa della festa delle “Verginelle”, e la chiesa di S. Nicola del 1527 in stile romanico.
L’antica Aufugum oltre ad essere un Municipio Romano era anche una stazione della Via Popilia.
Tito Livio la nomina come uno dei centri più importanti della terra dei Bruzi.
Ai tempi dell’inquisizione vi fu una delle più drammatiche esecuzioni di tutti i tempi a danno dei valdesi.
Il Ducato di Montalto è stato un titolo nobiliarespagnolo.
Diede i natali allo scienziato e religioso Paolo Antonio Foscarini e fu città di adozione del compositore Ruggero Leoncavallo a cui è dedicato il Festival Internazionale che si organizza da diversi anni.
Fu fondata dagli Enotrii con il nome di Acheruntia che successivamente divenne Arintha.
Boemondo d’Altavillavi creò la sua base costruendo un Castello prima di partire per la Crociata nel 1096.
Ospita l’Università della Calabria,il più grande campus universitario italiano, e il Parco Industriale di Rende, la più grande zona industriale della Calabria.
Da visitare il Castello normanno, il Palazzo Vitari con il MAON Museo dell’Arte dell’Otto/Novecento, il Palazzo Zagarese con il Museo del Folklore e la Pianacoteca con opere di Achille Capizzano e di Mattia Preti, il Museo del Presente che ospita mostre d’arte moderna e contemporanea, la Chiesa Matrice di Santa Maria Maggiore e le numerose altre chiese.
Sorge alla confluenza del fiume Crati con il Busento.
Fu fondata nel IV secolo a.C. dal popolo bruzio con il nome di Consentia.
Al tempo dei Romani era un’importante stazione lungo la Via Popilia.
Vi morì nel 410 Alarico re dei Visigoti che dopo il sacco di Roma si recava a Reggio lungo la Via Popilia. La sua tomba, con il relativo tesoro, non è stata ancora rinvenuta.
E’ sede dell’Accademia Cosentina fondata nel 1511.
Vi furono fucilati i Fratelli Bandiera che cercarono di aiutare i calabresi ad emanciparsi dal giogo borbonico.
Da visitare il Castello Normanno-Svevo, il Duomo, il Museo Diocesano, la Chiesa di San Domenico, il Teatro Rendano, il Palazzo Arnone, la Biblioteca civica, tutti nel centro storico, e il MAB (Museo all’aperto Bilotti) lungo il Corso Mazzini.
Diede i natali al filosofo Bernardino Telesio e all’umanista Aulo Giano Parrasio.
E’ il secondo convento fondato da S. Francesco di Paola. In esso l’Eremita paolano passò lungo tempo, perchè la solitudine ed il raccoglimento del luogo favorivano la sua esperienza contemplativa.
Ancora oggi, nonostante le mutate condizioni storiche ed ambientali, Paterno conserva il fascino di un tempo.
Diede i natali a Maurizio Quintieri, pianista e compositore, e a Nicola Misasi, scrittore e giornalista.
La sua nascita è legata all’invasione saracena di Cosenza che indusse i cittadini in fuga a rifugiarsi sulle alture circostanti dando vita ai casali di Cosenza.
Il centro storico è caratterizzato dai tanti palazzotti padronali che conservano bellissimi portali in pietra, opera di scalpellini locali.
L’origine etimologica del nome risalirebbe al termine figulina-ae che significa cava di argilla, o anche fabbrica di lavori di argilla.
Ciò porterebbe l’origine del paese all’epoca romana confermata dal ritrovamento di tombe di quel periodo.
Il paese è ben conosciuto nell’ambiente della pastorizia per la realizzazione di campanacci per gli animali da pascolo.
In periodo romano fu stazione militare con il compito di curare le strade e difendere i presidi di custodiadei pini silani da cui si ricavava il legno pregiato per la costruzione di navi.
Fu anche paese di briganti tra i quali si ricordano Achille Mauro, Pasquale Mauro, Paolo Serravalle.
Oggi il nome del paese è legato alla sua produzione artigianale più rinomata: il pane.
In questi luoghi sorgeva la città brezia di Hetriculum, ricordata da Livio.
Nel 1910 vi fu rinvenuto un tesoro di 300 monete argentee del V e VI sec. a.C. appartenenti alle colonie greche di Poseidonia, Metaponto, Sybaris, Kroton, Kaulonia.
Da visitare il Santuario di Santa Liberata, la Chiesa di Santa Maria del Soccorso e la Chiesa Matrice.
Vi si organizza il Raduno annuale delle Mongolfiere.
Principale centro della valle del Savuto è denominato anche borgo delle 12 chiese.
Diede i natali ad Antonio Guarasci Presidente della prima Giunta della Regione Calabria.
Specialità locale è il Savuto doc vino rosso di montagna famoso fin dal tempo dell’antica Roma.
Di notevole bellezza è il Duomo dedicato a San Pietro.
La sua origine sarebbe da ricondursi ai Marsi, nucleo di un popolo del Sannio che si sarebbe spinto presso questi luoghi in cerca di un’antica divinità.
Ha dato i natali a Mauro Fiore Premio Oscar 2010 per la fotografia del film AVATAR.
Durante i festeggiamenti della Madonna del Rosario si realizzano, usando canne e carta colorata, le Pullicinellecon le sembianze di figure umane ed animali.
Denominato inizialmente Crepasito, o Caprisito, assunse il nome di Belsito per volere di Carlo V il quale, passandovi di ritorno dall’impresa di Tunisi, erroneamente informato che Caprisito volesse dire luogo di capre, gli dette il nuovo nome corrispondente alla bellezza del sito.
Da visitare nel centro storico la chiesa di San Giovanni Battista ed il Palazzo provenzale. Di particolare interesse la necropoli altomedievale localizzata in località Serre.
Tra le attività tradizionali si ricorda quella della lavorazione del ferro battuto da parte dei cosiddetti forgiari.
Piccolo Borgo Collinare della Valle del Savutoche è stato un centro specializzato per le architetture e le decorazioni in pietra grazie all’arte dello scalpello dei migliori maestri altiliesi.
Nel suo territorio è ubicato il Ponte Romano (detto di Annibale).
Accanto all’Abbazia di Santa Maria, si trovano le Grotte di Altilia con affreschi che ritraggono le effigie di Gesù, della Vergine, di San Sebastiano e di San Francesco di Paola, alcune delle quali sono tutt’ora ben conservate.
La sua origine risalirebbe alla distruzione dell’antica città di Pandosia per opera di Odoacre, in seguito alla quale i suoi abitanti si dispersero nei luoghi del vasto territorio su cui si estendeva.
Molto nota è la sorgente diuretica “Acqua della Salute” in contrada Minisacchio.
I Maestri costruttori grimaldesi sono rinomati per l’arte antica delle costruzioni in muratura che resistono tuttora al tempo ed ai terremoti.
Sorge in prossimità della bassa Valle del Savuto.
La sua storia è legata a quella di Martirano Antico, antica città già sede vescovile, che corrisponde all’antica Mamertum.
Fondata nel Seicento, nella bassa valle del fiume Savuto, da un ramo del Casato d’Aquino, famiglia che ha dato i natali a San Tommaso d’Aquino, dottore della Chiesa.
Il tratto di strada corrispondente all’antica Via Popilia è ricordato ancora oggi come la “Via del Carruggiu”.
E’ uno dei più antichi centri urbani della Calabria, situato sulle falde del monte Reventino e nei pressi del fiume Savuto. Potrebbe trattarsi dell’antica Temesa omerica citata nell’Odissea.
Il primo centro abitato nacque nei primi anni del Seicento e si popolò di nuove genti a seguito del rovinoso terremoto del 1638 che colpì il Lametino e la Valle del Savuto.
Nel borgo medioevale di Castiglione Marittimo sono visibili i ruderi del castello normanno e dal terrazzo di Terrachiusa si può godere il panorama mozzafiato sul Golfo di Sant’Eufemia.
Sorge in un comprensorio archeologico di notevole importanza e conta numerose testimonianze di insediamenti italici e greci nell’antichità.
La fondazione ufficialmente riconosciuta è del 1450 circa ad opera dei coloni arbëreshë.
La zona di costa, attraversata da venti termici, è divenuta oggi uno dei principali siti nel mediterraneo per praticare lo sport del kitesurf.
Prende il nome dal fiume Amato, un tempo chiamato Lametos,a cui è stato aggiunto Terme per via delle terme di Caronte.
E’ stata sede di un baliaggio dell’ordine dei Cavalieri Gerosolimitani.
Da visitare il Bastione di Malta, risalente al XVI sec. e simbolo della città, i ruderi del Castello Normanno-Svevo, le Grotte del Monte Sant’Elia, i ruderi della città greca di Terina, il Museo archeologico lametino.
E’ sede del principale aeroporto calabrese.
Sorge in posizione panoramica dominante la piana di Lamezia, su una collina intensamente coltivata ad uliveto e vigneto.
Il centro storico è un intrico pittoresco di viuzze con vari portali in pietra che abbelliscono antiche case gentilizie.
Ospita i resti di un monastero basiliano, la Chiesa dell’Immacolata di costruzione ottocentesca e il Santuario di Maria SS. del Carmelo, affacciato sul golfo.
Affacciato sulla valle del fiume Angitola deve il suo nome al privilegio di essere stato “paese franco”, cioè libero da dazi e gabelle, in epoca feudale.
E’ sede dei resti di tre importanti Conventi: Santa Maria della Croce dei Padri Agostiniani del 1502, Santa Maria dell’Annunziata dei Padri Domenicani del 1545, San Francesco dei Padri Riformati del 1621.
Antico borgo marinaro divenuto famoso per la fortunata attività di pesca del tonno.
Nel Castello Aragonese fu tenuto prigioniero e in seguito condannato a morte Gioacchino Murat, re di Napoli e cognato di Napoleone Bonaparte.
Da visitare la chiesetta di Piedigrotta, da gustare il tipico gelato Tartufo di Pizzo.
Prende il nome da un eremita che a sua aveva preso il proprio in onore di Sant’Onofrio anacoreta.
In origine il luogo era abitato da monaci basiliani, che vi avevano edificato un monastero.
Il giorno di Pasqua è inscenata l’Affruntata, una rappresentazione dell’annuncio della resurrezione di Gesù Cristo.
Piccolo comune il cui primo impianto urbano è sorto nel periodo di dominazione bizantina. Divenne comune autonomo solo nel 1854. Ospita interessanti architetture religiose.
Le sue origini risalgono all’antica colonia greca di Medma.
Nel 2004 ha ottenuto il titolo di città.Comprende un vasto e fertilissimo territorio e costituisce la porta di ingresso terrestre (ferroviaria ed autostradale) al porto di Gioia Tauro ed alle aree destinate agli insediamenti produttivi.
La Torre dell’Orologio, edificata nel 1812, rappresenta il simbolo della città.
Da visitare il Parco Archeologico ed i Museo dell’Antica Medma.
Situato in prossimità del Monte Poro ha origininel periodo delle invasioni saracene.
I monaci basiliani vi costruirono un convento che poi diede in nome alla cittadina(Ai Kalògero in greco bizantino).
Ospita la chiesa dell’Immacolata, molto antica ma ricostruita dopo il terremoto del 1783, i ruderi del Castello di Calimera, i ruderi di un antico ed importante monastero basiliano.
Rinomata nella storia, Ruggero il Normanno della famiglia degli Altavilla di Normandia la eresse a sua residenza rendendola una dei centri più importanti non solo della Calabria ma dell’intera Europa.
Oggi conserva i resti di una cattedrale fondata nel 1081 ed i resti dell’abbazia benedettina della SS. Trinità.
Nella frazione Paravati è nata e vissuta la mistica Natuzza Evolo.
Inizialmente fu casale di Mileto e successivamente divenne comune autonomo.
Ospita varie chiese e antichi palazzi nobiliari.
Vi sono tre Confraternite laicali che organizzano ogni anno le processioni dei Santi venerati.
Nel periodo natalizio si svolge il presepe vivente nelle viuzze della parte vecchia del paese.
Posta tra il mare e la montagna è ricca di storia e tradizioni.
La sua nascita inizia con l’arrivo dei profughi di Taureana dopo la sua disfatta nel 950 per opera dei Saraceni.
Il centro storico, dalle caratteristiche stradine, conserva ancora l’aspetto di una cittadina medievale.
Sorge nell’antica area di Metauros fondata VII secolo a.C.
Vi è stata rinvenuta la più vasta necropoli del meridione d’Italia con la scoperta di migliaia di tombe risalenti al VII-IV secolo a.C. i cui preziosi corredi funerari sono custoditi nel Museo Archeologico cittadino Metauros, nel Museo Archeologico di Reggio Calabria e presso il MetropolitanMuseum di New York.
Vi ha sede il porto più rilevante del mediterraneo ed uno dei più importanti del mondo.
E’ uno dei centri culturali più antichi della Calabria.
Ha dato i natali al compositore Francesco Cilea ed al letterato Leonida Repaci.
Ospita il complesso museale della Casa della cultura ed il Parco Archeologico dei Tauriani, sulle rovine dell’antica città bruzia di Tauriana dove visse san Fantino, santo più antico della Calabria.
Vi vengono celebrate due festività di rilevanza nazionale: la Varia di Palmi, inserita nell’elenco dei patrimoni orali e immateriali dell’umanità dell’UNESCO e la festa di San Rocco con il Corteo degli spinati.
Tra i vari reperti archeologici: il borgo di Sant’Antonio, i ruderi dell’Ospedale, costruito nel 1400, il Castello Mezzatesta antico palazzo seicentesco.
E’ fiorente la lavorazione artigianale delle ceramiche artistiche caratterizzata da forme originali e vivacemente colorate.
Il luogo è stato, in era moderna, un presidio doganale dove si esigeva il pedaggio per le merci in transito da versare ai Ruffo, Duchi di Bagnara.
E’ uno dei borghi più belli e caratteristici d’Italia.
Tra i principali monumenti vi sono il Castello, la chiesa di San Rocco patrono di Scilla, la chiesa cinquecentesca dello Spirito Santoe il palazzo comunale.
Molto caratteristico è il quartiere di Chianalea, ossia Piana delle Galee, nome di un’antica imbarcazione ovvero sinonimo arcaico di pescespada.
Sorge su un’area che ricoprì da sempre un ruolo strategico dal punto di vista economico e militare per quanti si avvicendarono nel dominio del Mediterraneo.
Infatti qui era situato il Trajectum Siciliae ovvero il Passaggio verso la Sicilia.Il suo porto è tuttora il terminal principale del traghettamento per l’isola.
Nel 1860 ospitò Giuseppe Garibaldi a capo dei Mille che, nella frazione di Piale, costrinse i Borboni a firmare la resa.
È la prima città della regione per antichità, situata sulla punta dello Stivale, alle pendici dell’Aspromonte, al centro del Mediterraneo.
E’ stata una tra le più importanti città della Magna Grecia.
Da visitare il Castello Aragonese, i ruderi delle Mura Greche e delle Terme Romane, la Pinacoteca Civica, il Teatro Cilea, il Museo San Paolo, la Cattedrale, il Museo Nazionale della Magna Grecia dove sono custoditi i famosi Bronzi di Riace.
Ospita il Consiglio Regionale della Calabria, l’Università Mediterranea, il Consorzio del Bergamotto.
Vi si può scorgere frequentemente il fenomeno dellaFata Morgana, una forma complessa di miraggio che, tramandato dai Normanni,fa riferimento alla Fata della mitologia celticala quale induceva nei marinai visioni di fantastici castelli per attirarli e quindi condurli a morte.
Diede i natali allo stilista Gianni Versace.